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Le necessità esistenziali, comunitarie e sociali

 La riflessione dell’assemblea tematica di Torino può essere riassunta fondamentalmente intorno a 3 nodi problematici : un nodo esistenziale, un nodo comunitario, un nodo politico-sociale.

Il primo nodo di carattere esistenziale ha riguardato la solitudine delle famiglie, il bisogno di relazione, le diffuse fragilità. A questo riguardo è emersa la necessità di una più forte solidarietà da promuovere con tutte le famiglie e tra tutte le famiglie per far avvertire il senso vivo della prossimità, per contribuire a superare forme individualistiche che si annidano nella vita familiare, per accompagnare nelle situazioni di difficoltà. Si tratta di alimentare la rete delle relazioni tra le famiglie, di sviluppare alleanze educative e, nei casi di particolare difficoltà, offrire luoghi di ascolto e di accoglienza. Pensiamo al contributo dei consultori familiari.

Il secondo nodo ha riguardato in modo particolare le criticità del rapporto tra la comunità ecclesiale e le famiglie. È emersa la necessità di una vita comunitaria non settoriale che sappia guardare alla famiglia nel suo insieme, che consideri la famiglia soggetto e non oggetto, protagonista e non semplice fruitrice di servizi. Va in questa direzione la necessità di ripensare tante scelte: corsi in preparazione al matrimonio, corsi fidanzati, gruppi famiglie, percorsi formazione all’affettività e alla sessualità. Una vita comunitaria centrata sulla famiglia permette di accogliere e accompagnare tutte le famiglie in ogni fase del ciclo di vita e in ogni situazione. La comunità è risorsa per ogni famiglia così come la famiglia è risorsa per la comunità e per le altre famiglie. È emersa inoltre la necessità di un sostegno alla funzione educativa della famiglia che sappia da un lato fare risaltare le sue risorse interne e dall’altra attivare quelle reti relazionali che possono costituire la trama di una comunità che educa. Un ruolo di particolare importanza può essere svolto dall’associazionismo familiare ed educativo che può collegare dimensione comunitaria e dimensione politico-sociale.

Il terzo nodo, di carattere politico/sociale, ha messo in luce, non a caso, la valenza pubblica dell’impegno educativo della famiglia, l’educazione dei figli non è un fatto privato, ma coinvolge l’intera società e d’altro canto la responsabilità educativa dei genitori non può essere limitata alla formazione dei propri figli. Vi è una genitorialità sociale che impegna la famiglia nell’assunzione di un compito di cura che va al di là delle cure domestiche. In questo senso gli esempi possono essere molteplici. L’assemblea tematica ha auspicato iniziative legislative che favoriscano la tutela dei minori rispetto ai media, ha espresso preoccupazione per ogni tentativo di stravolgere quella visione dell’umano fondata sulla differenza sessuale e sulla differenza tra le generazioni a cui il cardinale Bagnasco ha fatto riferimento nella sua prolusione, chiede che la politica riconosca il contributo sociale delle famiglie impegnate nell’adozione e nell’affido, nella cura di figli disabili o di anziani in difficoltà e, più in generale, il contributo di tutte quelle famiglie che vivono concretamente forme di accoglienza e di solidarietà. Ha inoltre sottolineato la necessità di individuare momenti pubblici di valorizzazione della famiglia, come per esempio la giornata della famiglia.

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