Documenti scaricabili

Il cammino comune con le famiglie immigrate

Quali azioni intraprendere a livello ecclesiale e civile per mettere la famiglia al centro delle politiche dedicate agli immigrati? Come portare avanti la piattaforma elaborata nella Settimana Sociale di Reggio Calabria?

 

Un primo nodo problematico deriva dal fatto che le comunità ecclesiali sono immerse in un contesto in cui il pregiudizio e a volte l’ostilità verso gli immigrati sono profondamente radicati. Anche i credenti subiscono l’influenza di un clima culturale e mediatico avverso. Benché sia stato notato un miglioramento del discorso politico nazionale negli ultimi anni, persiste una difficoltà sia a livello locale, sia negli atteggiamenti culturali diffusi. Non di rado la chiesa italiana viene accusata, anche da cattolici, di fare troppo per gli immigrati e le loro famiglie.
Un secondo nodo consiste nel passaggio dal codice del parallelismo a quello della reciprocità: le comunità ecclesiali e le comunità immigrate, anche cattoliche, vivono fianco a fianco, sostanzialmente separate. Comunicano ancora poco. Un dato emblematico: nei consigli pastorali parrocchiali e diocesani, anche di grandi diocesi, le persone di origine immigrata sono rarissime
Un terzo nodo consiste nel passaggio dal codice del soccorso al codice della convivialità. Molto dell’impegno dei credenti va verso l’aiuto nel bisogno, tra l’altro ancora più pressante in questo tempo di crisi. Ancora poco sviluppato, malgrado esperienze positive, uno scambio paritario, un “sedersi insieme a tavola”, condividendo iniziative e progetti, spazi e momenti di socialità quotidiana.
Un quarto nodo consiste nel passaggio da un orizzonte locale a un orizzonte nazionale. Serve maggiore impegno nella raccolta e comunicazione delle buone pratiche, nella loro disseminazione, nel passaggio da buone azioni locali a paradigmi e progetti nazionali, diffusi su tutti i territori. L’accoglienza e la convivialità sono chiamate a diventare cultura, e in senso lato buona politica: cambiamento della qualità della vita associata nella polis.
Un quinto nodo tocca lo sfruttamento e l’ipocrisia. Ci sono famiglie italiane cattoliche praticanti che sfruttano gli immigrati e le immigrate: nelle loro case, nei campi, nel lavoro. Altre li fanno oggetto di pregiudizi volgari e insultanti.

Leave a Reply

You can use these HTML tags

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>